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Ambra Laurenzi - Laura Ricci: "Dodecapoli. Multiscritture del femminile per un Grand Tour contemporaneo"

Orvieto, MODO- Museo dell'Opera del Duomo di Orvieto
Palazzo Soliano "Museo Emilio Greco"

2 aprile – 2 maggio 2011

Inaugurazione della mostra e presentazione del volume Dodecapoli

sabato 2 aprile 2011 ore 17.00
MODO - Palazzo Soliano "Museo Emilio Greco"

Immagine dellinvito

Si inaugura sabato 2 aprile 2011 alle ore 17,00 al MODO Museo dell'Opera del Duomo di Orvieto, nella Sala Emilio Greco di Palazzo Soliano, "Dodecapoli. Multiscritture del femminile per un Grand Tour contemporaneo", installazione fotografica con narrazioni di Ambra Laurenzi e Laura Ricci.

Un nuovo appuntamento con le rassegne di AltroMODO che questa volta intende proporre l'esperienza di interazione tra il linguaggio della parola e quello dell'immagine: una iconografia parallela che consente di ricomporre il ritratto inedito di dodici città –una Dodecapoli, appunto- attraverso il mezzo della fotografia e quello della narrazione.

La mostra, d'altra parte, rappresenta l'esito naturalmente e continuamente in progress di un percorso di relazione condotto all'interno del recente volume Dodecapoli, edito da LietoColle, dove i dodici racconti di Laura Ricci e le tavole fotografiche di Ambra Laurenzi mettono a fuoco piazze celebri, battute e trafficate, di Verona, Roma, Torino, Trani, Brescia, Pisa, Milano, Siena, Vigevano; e ancora l'isola di Malta e la città di Mentone, e naturalmente Orvieto, il luogo in cui le autrici vivono.

Sono questi gli spazi del libro e dell'installazione a Palazzo Soliano, dove le ventisei tavole fotografiche del volume si moltiplicano, insieme a brevi e intensi stralci di scrittura, tra le pensose creature femminili scolpite da Emilio Greco. Così, cinquantasei pannelli di luminosa materica bellezza vengono a comporre un vero Grand Tour contemporaneo cui le autrici invitano il lettore/visitatore come ad un viaggio iniziatico dello spirito e della coscienza.

La presentazione di "Dodecapoli. Multiscritture del femminile per un Grand Tour contemporaneo", si aprirà alle ore 17,00 con il saluto del Presidente dell'Opera del Duomo Francesco Venturi, del Sindaco di Orvieto Antonio Concina e dell'editore Michelangelo Camelliti.
Il Duomo di Orvieto in una foto di Ambra LaurenziSeguirà la lettura del racconto dedicato a Orvieto e al Duomo che è protagonista, insieme al personaggio di Elena, di uno dei racconti del libro, Emicrania in cattedrale, in cui il Duomo di Orvieto diviene metafora di un sofferto e tuttavia necessario e affascinante percorso di autenticità: voci recitanti Daniele Barcaroli e Loretta Fuccello, musiche originali del Maestro Alberto Petrollini, interventi alla chitarra del Maestro Ivano Ciofi.

Seguiranno gli interventi di Anna Maria Crispino, della Società Italiana delle Letterate, e di Giuseppe M. Della Fina, etruscologo e saggista; concludono Laura Ricci, scrittrice, e Ambra Laurenzi, fotografa. Coordina Alessandra Cannistrà, curatore delle collezioni del MODO.

Il pomeriggio terminerà con la visita all'installazione fotografica e con un Vin d'honneur offerto dalla Cantina Falesco con la collaborazione di Bon Ton.

In occasione della mostra, le edizioni LietoColle hanno creato uno speciale segnalibro con il Duomo di Orvieto che sarà offerto in omaggio a chi acquisterà il volume, disponibile, per tutta la durata della mostra, presso il Bookshop del Museo dell'Opera del Duomo.

Dodecapoli. Multiscritture del femminile per un Grand Tour contemporaneo
Orvieto MODO presso la sede di Palazzo Soliano "Museo Emilio Greco", dal 2 aprile al 2 maggio 2011.

Orario: 9.30-19.00

Mostra promossa dall'Opera del Duomo di Orvieto in collaborazione con le edizioni LietoColle.

Si avvale del Patrocinio del Comune di Orvieto e del contributo di CrediUmbria e dell'Azienda Vinicola Falesco.

Informazioni: MODO Palazzo Soliano tel 0763.343592

biglietteria@operadelduomo.it www.opsm.it www.museomodo.it

Ulteriori informazioni sul Progetto Dodecapoli su www.dodecapoli.it

I testi introduttivi dell'installazione fotografica

Quando scrivo, o meglio quando ho concluso un lavoro di scrittura, come la Margherita dell'ultimo racconto di Dodecapoli sono felice. Tutt'altro che il compiacimento del narcisismo, ancora meno il sollievo effimero dello sfogo diaristico. Piuttosto è un piacere etico, la fatica paga e feconda di un progetto concluso che, muovendo dalle radici fonde dell'alfabeto, dalla materia di segni e significati del passato, riplasmandola nell'oggi e nel sé ne fa nuovo fertile sostrato. Nulla nel mio lavoro di scrittura nasce o procede a caso, come nella ricerca rigorosa e amorosa della mistica è nella costrizione che la parola cerca la strada.
In questo lavoro, la costrizione amorosa sono state le architetture e gli spazi, il plasma della nascita la loro arcana corposa bellezza. È dal lucore e dall'ombra delle pietre, dalla disposizione e dal risuonare degli spazi, dalle tracce di memoria sedimentate e radicate che, affidandosi duttili al genius loci, le creature di Dodecapoli sono sbocciate e si sono disposte. Coniugando, a quei luoghi, strettamente il proprio sé, la nuova seppure ancestrale soggettività di vestali del nostro tempo. Umile ricettivo mezzo, la mia scrittura, con simile contemporaneità, ha ascoltato e guardato. Si è appoggiata, per meglio vedere, a un occhio fotografico.
Alla fine del percorso, dopo il viaggio, per un nuovo viaggio iniziatico il piede invita ad andare.
Laura Ricci

"Non sono mai uguali a quello che si vede" afferma desolatamente il protagonista del film di Wim Wenders "Alice nelle città" che percorre le strade della provincia americana alla ricerca di storie che si vedono con le foto, colte attraverso lo sguardo puro dell'obiettivo.
È una delle riflessioni più interessanti che siano state pronunciate sul risultato dell'atto del fotografare, ed è il vero stimolo per chi attraversa i luoghi con la macchina fotografica, perché come ha scritto Georges Perec lo spazio è un dubbio, un'ipotesi: non è sufficiente vederlo, conta la qualità dello sguardo che deve scoprire, comprendere, elaborare, conta farlo proprio senza tradirlo.
Ciò che si crea all'interno del fotogramma è dunque il risultato della personale relazione con lo spazio quando, per usare un'espressione cara a Cartier Bresson, l'occhio, la mente e il cuore sono sulla stessa linea.
Seguendo lo svolgimento dei racconti di Dodecapoli, le città si sono succedute nella mente lasciando immagini vive, che a poco a poco si sono trasformate in linguaggio visivo attraverso composizioni di volumi, di pieni, di vuoti, di prospettive e di materia, di atmosfere e di colori. Luoghi, allo stesso tempo, reali e immaginari dove le protagoniste dei racconti potessero liberamente agire e trovare il loro sentiero.
Ambra Laurenzi

Biografie delle autrici

Laura Ricci è nata a Viterbo nel 1948. Ha insegnato lingue e letterature straniere per molti anni, stabilendosi prima in Toscana e successivamente a Roma. Attualmente vive e lavora a Orvieto e, in quella che ama definire la sua seconda vita, oltre a continuare la sua costante ricerca di scrittura creativa, si occupa di comunicazione e servizi in internet. Giornalista, è editore e direttore del quotidiano online Orvietonews.it.
È tra le socie fondatrici dell'associazione "Il filo di Eloisa - Associazione culturale Eloisa Manciati", che ha come principale finalità la diffusione e la valorizzazione del pensiero femminile.
Appassionata viaggiatrice ama luoghi, lingue, ritmi, parole, persone e ha esplorato dal vivo varie culture europee, pur convinta che, come Emily Dickinson, si possa viaggiare, esplorare, anche dal fondo di sé e dalla propria stanza.
La sua prima raccolta di versi, dal titolo Le quattro stagioni (Rebellato), risale al 1984; suoi testi poetici sono inseriti nelle antologie L'Autore (Firenze, 1989), Ti bacio in bocca (LietoColle 2005), Poesia e Natura (Le Lettere, 2007). Con le edizioni LietoColle ha pubblicato le sillogi Voce alla notte (2006) e La strega poeta (2008). Una sua poesia, Il ciliegio, compare in un'unità didattica dell'antologia scolastica delle edizioni Loescher Leggere Nuvole, accanto a componimenti poetici di E. Montale, G. Ungaretti, W. Zsymborska, N. Hikmet.
In prosa ha scritto la raccolta di racconti brevi Insopprimibili vizi (AM Edizioni Marotta, 2004), da cui è stato tratto il concertato teatrale Frammenti di un discorso amoroso, con adattamento e regia a cura di Enrica Rosso, e Dodecapoli (LietoColle, 2010), 12 racconti con 26 tavole fotografiche di Ambra Laurenzi che compongono un vasto affresco dell'animo femminile nell'Italia del Novecento e di alcuni luoghi architettonici ad esso coniugati.

Ambra Laurenzi, fotografa, è nata a Genova nel 1949. È docente di Linguaggio Fotografico e di Progettazione presso il Dipartimento di Fotografia dell'Istituto Europeo di Design di Roma e, con i suoi allievi, ha prodotto progetti prevalentemente di carattere sociale. Attualmente vive a Orvieto dove collabora con il quotidiano online Orvietonews.it per la recensione di mostre e di eventi fotografici. Cura la sezione fotografia della rivista culturale Filidaquilone.it, con particolare attenzione alla produzione fotografica di nuovi autori.
Nel 2007 ha progettato e realizzato il DVD Le Rose di Ravensbrück – Storia di deportate italiane, un racconto-documento del lager femminile di Ravensbrück prodotto dalla Fondazione Memoria della Deportazione; il lavoro, presentato in molte città italiane, è diventato prezioso strumento di riflessione in ambiti istituzionali e culturali, in particolare nelle scuole. Nel novembre 2010 il DVD è stato presentato a Berlino in occasione della commemorazione della Notte dei Cristalli del 9 Novembre 1938.
Ha tenuto seminari di Storia e Linguaggio fotografico presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Trieste.
Ha al suo attivo una lunga esperienza di fotografia pubblicitaria e industriale e varie pubblicazioni editoriali, tra cui Specchio di Urbino (Ed.Quattro Venti), World Cup City (Ed. Abete), Agenda ENIT 1990, Città italiane verso il terzo millennio: Roma, Napoli Frosinone (Ed. Proimez).
Ha curato la presentazione di mostre fotografiche di autori diversi a Roma, Orvieto e Trieste.
Suoi lavori sono stati esposti in mostre personali e collettive in Italia e all'estero.
Ha collaborato con le sue 26 tavole fotografiche alla pubblicazione di Dodecapoli (LietoColle, 2010), 12 racconti di Laura Ricci tra luoghi dell'anima e spazi architettonici correlati.

Museo dell’Opera del Duomo di Orvieto

Opera del Duomo di Orvieto - 26, Piazza del Duomo - 05018 Orvieto Tel +39 0763 342477 - Fax: +39 0763 340336
email: info@museomodo.it

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